Odontoiatria conservativa
Odontoiatria conservativa, l’importanza di salvare e recuperare i denti veri.
L’odontoiatria conservativa comprende tutte quelle terapie atte a conservare i denti ed i tessuti circostanti. Fanno parte di tale branca le devitalizzazioni, le otturazioni, la pulizia dei denti e le estrazioni dentarie. Il principio base della conservativa dentale è quello di ripristinare, anziché sostituire. Proprio per questo fin quando è possibile, è sempre meglio mantenere in vita il dente vero, senza ricorrere ad impianti o ricostruzioni. L’utilizzo dell’odontoiatria conservativa, è preferibile, almeno finché garantisce un perfetto funzionamento della dentatura. L’approccio conservativo ha proprio questo scopo, intervenire sulle carie, per rimuoverle e curarle, mantenendo pressoché intatto il dente.
La carie, il nemico numero uno dei denti
Uno studio condotto dall'Università di Sassari ha calcolato che la prevalenza di carie nella popolazione adulta è molto alta (63%). La carie, infatti, è la patologia dentale più diffusa, a cui quasi nessuno scappa. A causare le carie dentali, sono gli accumuli di batteri, placca e tartaro, conseguenza di una pulizia non troppo curata. Spesso però i primi segnali di una carie vengono trascurati e il paziente si presenta dal dentista solo quando il dolore non è più sopportabile. Molto probabilmente, però, a quel punto la situazione è già troppo compromessa e si rende necessaria un’otturazione. Il dentista procede quindi alla rimozione del tessuto cariato utilizzando un trapano, poi disinfetta e pulisce la zona, quindi richiude il foro con resina, ceramica o argento.